Una città come Ancona, che ha avuto la sua fortuna finanziaria legata al commercio, non poteva non avere una storia bancaria di tutto rispetto. I traffici e i commerci hanno portato in città, per secoli, grandi risorse finanziarie e di conseguenza grandi raccolte di fondi: in definitiva le banche di oggi in città sono figlie di quelle raccolte. In città, oltre alla Banca delle Marche, di recente costituzione e diventata in poco tempo una delle maggiori d’Italia, una miriade di casse locali che danno accesso al credito e alle risorse finanziarie. Tradizionalmente la provincia italiana ha nelle famiglie e nei piccoli imprenditori il maggior numero dei propri clienti e di conseguenza gli Istituti finanziari locali sono circa il 60% della presenza nazionale di banche sul territorio. Abbastanza normale se si pensa che una volta il direttore della banca era considerato alla stregua del Sindaco o del parroco, colui che conosceva tutto di tutti e che quindi riusciva a prevedere e a sapere in che misura poteva o non poteva concedere credito. La nuova riorganizzazione bancaria, con i trasferimenti continui, ha peggiorato di molto la situazione e gli istituiti locali sono quelli che più facilmente riesce a leggere le situazioni finanziarie locali. Il sistema bancario attuale, con il miraggio dei grandi banchieri, ha fagocitato le realtà territoriali, portando uno squilibrio nelle finanze locali, non più protette da un sistema creditizio a misura della realtà in cui operava.
IL SITEMA BANCARIO AD ANCONA
Ancona, da un punto di vista finanziario, è sede di molti sportelli bancari, di grandi banche, di Casse rurali, di Casse territoriali; la crisi economica ha investito anche questa cittadina, ma in maniera meno drammatica di altre città del paese. La presenza sul territorio, della Banca delle Marche, ha garantito un flusso di denaro più o meno costante, che ha permesso al sistema creditizio di sopportare la forte crisi che ha investito il paese. La presenza capillare di filiali delle principali Banche italiane ed europee, spinte dalla vocazione commerciale e dalla vivacità produttiva della città, e la permanenza delle piccole istituzioni locali, è riuscita a mantenere l’economia di questa zona, anche se con molti sacrifici.
MUTUI E FINANZIAMENTI
La crisi economica e bancaria italiana, ha investito, anche se in misura minore, la città di Ancona: il credito al consumo è sceso, come dappertutto; i finanziamenti alle imprese hanno avuto una battuta d’arresto, ma la solidità del sistema finanziario anconetano ha assorbito il colpo. I mutui ipotecari, per acquisto di immobili sono calati, ma comunque hanno permesso al mercato di non arrestarsi completamente; i finanziamenti delle banche, hanno avuto il loro periodo di stallo, ma in un certo qual modo hanno sopperito i finanziamenti pubblici; anche questo ha contribuito a far smobilizzare i capitali. Insomma banche, istituti finanziari, agenzie finanziarie riescono, anche se a fatica a controbattere la crisi di questi anni.
ASSICURAZIONI
Il discorso assicurativo, ha ormai, in tutto il, paese lo stesso trand: RCA in calo per il costo eccessivo dei premi assicurativi; polizze a garanzia della persona in calo, per rimborsi ridicoli a fronte di avvenuto rischio; insomma, il sistema assicurativo, non riesce più ad avere gli elevati guadagni del passato. Le assicurazioni, legate alle banche e agli istituti finanziari sono tra quelle che ancora mantengono il mercato. Ancona non è diversa dalle altre città italiane: le agenzie assicurative del territorio, che prima spuntavano come funghi, hanno avuto una battuta d’arresto, e i loro uffici, localizzati sul territorio, sono rimasti in numero sostanzialmente uguale a quello degli anni scorsi.
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Immagini Credits : robynarlow |Banca de | mauro belardi